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RESILIENZA, EQUILIBRI E CAMBIAMENTI


All’equilibrio dinamico raggiunto e mantenuto nei secoli attraverso un'opera continua di cure ordinarie si è sostituita una situazione di disequilibrio, che evidenzia rischi crescenti determinati essenzialmente dalla perdita di stabilità dei versanti e dall’avanzata del bosco, che banalizza il paesaggio e cancella ambienti ecotonali (fasce di confine tra ambienti diversi) di grande valore naturalistico.

Questa situazione di rischio diffuso minaccia la resilienza delle comunità locali, ovvero la capacità di assorbire le perturbazioni di diverso genere senza compromettere le proprie funzioni portanti.

La situazione di disequilibrio legata all'abbandono si concretizza mediante minacce tangibili:

perdita di specie ecotonali proprie dei coltivi tradizionali terrazzati e delle strutture di sostegno in pietra a secco, (habitat molto importanti per anfibi, rettili, chirotteri, uccelli, invertebrati, nonché per numerose specie floristiche); • perdita di varietà agronomiche locali e di antiche pratiche di coltivazione e trasformazione connesse;
instabilità idrogeologica dei versanti per il crollo progressivo delle strutture in pietra;
aumento del rischio di incendi per l’avanzata del bosco lungo le fasce terrazzate;
aumento del rischio di schianto d’alberi su strade e linee elettriche;
perdita del legame identitario delle comunità locali con il paesaggio rurale tradizionale.

L’urgenza di intervenire è data anche dal fatto che i rischi ambientali, idrogeologici, di incendio e schianto d’alberi sono aggravati dalle attuali dinamiche di cambiamento del clima che portano a fasi acute di siccità, ondate di calore, alternate ad alluvioni e fenomeni con venti tempestosi.